Davanti alle difficoltà non bisogna arrendersi.
Al contrario, devono stimolarci a fare sempre di più e meglio, o superare gli ostacoli per raggiungere i risultati che ci siamo prefissati.
Palermo, 24 gen. - Nel processo per la presunta trattativa tra Stato e mafia irrompe la figura della "Primula Nera", ovvero Paolo Bellini, ex esponente di Avanguardia nazionale e latitante per un periodo in Brasile, trafficante di mobili d'arte e indagato per la strage alla stazione di Bologna. Avrebbe trattato con i vertici di Cosa nostra, in particolare con Giovanni Brusca e Toto' Riina, negli anni delle stragi mafiose e sarebbe stato lui ad ispirare la strategia del terrore del 1993, quando le bombe arrivarono a colpire gli Uffizi di Firenze, ma anche chiese e musei a Milano e a Roma. Il Gup di Palermo, Piergiorgio Morosini, ha deciso di interrogarlo nell'udienza preliminare prima di decidere sul rinvio a giudizio degli imputati per la trattativa. Bellini e' stato arrestato nel 1999 ed ha poi deciso di pentirsi, confessando tra gli altri anche l'omicidio del militante di Lotta Continua Alceste Campanile, avvenuto a Reggio Emilia nel 1975, rimasto irrisolto per decenni. Sarebbe stato - come emerge dall'ordinanza del Gup Piergiorgio Morosini di questa mattina - anche il protagonista di una sorta di trattativa parallela: opere d'arte in cambio dell'attenuazione del carcere duro per alcuni boss. Il giudice ha per questo deciso di sentirlo nell'udienza preliminare, come imputato di reato connesso (e dunque con l'assistenza di un avvocato) in relazione ad una "presunta intesa per 'l'impegno al recupero di opere d'arte' - si legge nell'ordinanza - in cambio dell' 'ammorbidimento' del regime carcerario per alcuni capi dell'organizzazione criminale denominata Cosa nostra", appunto una sorta di trattativa parallela. Nell'udienza fissata per domani mattina, il Gup definira' il calendario e stabilira' quando sentire Bellini.
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