Roma, 3 dic. (Adnkronos) - A decidere sara' la Consulta. All'ordine del giorno dei lavori della Corte Costituzionale il conflitto d'attribuzione tra poteri dello Stato sollevato dal Presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, nei confronti dei pm della procura di Palermo, titolari dell'indagine sulla presunta trattativa Stato-
mafia. L'udienza pubblica si terra' domattina. Entro la giornata, dopodomani al massimo, la Consulta sciogliera' il nodo dell'intercettabilita' del Capo dello Stato. La vicenda si riferisce ad alcune conversazioni telefoniche di Napolitano con l'ex ministro dell'interno,
Nicola Mancino. Il 23 novembre scorso sono stati depositati alla Corte costituzionale gli atti di una 'memoria illustrativa' della procura di Palermo relativa al conflitto di attribuzione tra Poteri dello Stato sollevato dal Quirinale sulla vicenda delle intercettazioni. Il documento, di 28 pagine, si propone di fornire elementi per dimostrare l'inammissibilita' del ricorso alla Consulta da parte del Quirinale. E' ''pacifico in causa che le quattro intercettazioni indirette nelle quali e' stato casualmente coinvolto il Capo dello Stato sono indiscutibilmente da qualificarsi come occasionali o casuali'', si leggeva nella 'memoria illustrativa' della procura di Palermo, depositata alla Corte costituzionale. Lo stesso giorno, il 23 novembre, anche il Quirinale, difeso dall'avvocatura generale dello Stato, ha depositato una memoria illustrativa, nella quale si ribadisce la posizione del Colle: il pm avrebbe dovuto chiedere al Gip la distruzione delle intercettazioni tra il capo dello Stato e l'allora ministro dell'Interno, Nicola Mancino, in quanto illegittime e nell'interesse generale del paese.
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