E' normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio.
Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti.
A diciassette anni dalla strage che a Palermo uccise il giudice Paolo Borsellino, la vedova Agnese, in esclusiva per La Storia Siamo Noi, rompe il silenzio per ricordare gli angeli di suo marito Paolo, la scorta che perse la vita insieme al Giudice.
I 57 giorni sono quelli che separano la strage Falcone da quella Borsellino, a sottolineare quanto, dopo Capaci, il delitto Borsellino fosse annunciato. La cosa che emerge con più forza è come il giudice si preparasse alla morte, cercando pure di attardarsi da solo per dare la possibilità agli assassini di ucciderlo senza coinvolgere la scorta. Invece furono in cinque a cadere in via D’Amelio, dove una Fiat 126 imbottita di tritolo esplose nel momento in cui il giudice bussava al citofono della madre.