Non si è fatta attendere la reazione di
Massimo Ciancimino che, commentando con sconforto l'articolo di Repubblica sul suo profilo Facebook, si rivolge direttamente agli "amici" del social network che quotidianamente lo spronano a non mollare e a dire tutto ciò che sa senza paura e dice:
"Cari amici al momento non trovo opportuno replicare ai giudizi espressi dalla Procura di Caltanissetta nei miei confronti.
Solo poche considerazioni per i miei amici di Facebook: so di essere scomodo alle logighe del procuratore
Lari che tende, sin da quando ho iniziato a rispondere alle loro domande in merito alle stragi, a non volere alzare il livello della inchiesta.
Mi si riconose il merito di avere fatto tornare la memoria a molti potenti di allora, ma a cosa realmente è servito se non a vedere quella triste sequela di vecchi dinosauri della politica imbarrazzati dalle domande dei procuratoti
Di Matteo ed Ingroia, spettacolo che sinceramente potevamo anche evitarci?
Al momento nessuno degli illustri smemorati è finito sotto inchiesta per le stragi di Capaci. Nonostante le nette contraddizioni dei potenti la procura di Caltanissetta tace. Sono stato il prim oa dire che Borsellino morì per essersi opposto alla trattativa, verbale del
Gennaio 2008. Oggi la brillante procura di Caltanissettta ha arrestato persone già in stato di detenzione.
Non mi sembra che il livello delle inchieste sia mai voluto salire realmente... Non c' è mai stata gran volontà nel farlo. Dice che sono stato utile, si sbaglia: sono stato TOTALMENTE INUTILE.
Massimo Ciancimino"
A chi gli chiede di avere fiducia, perché la verità trionferà, confida di non essere molto ottimista dato che i nomi eccellenti non vengono scalfitti e rimangono coinvolti solo i mafiosi.
Il Procuratore
Antonio Ingroia fa invece sapere che considera questo "solo il primo tassello per arrivare alla ricostruzione del quadro più completo, non è un punto di arrivo ma un punto fermo per proseguire e arrivare alla verita". Spiega ancora il magistrato all'ADNKRONOS: "Non ho ancora letto il provvedimento dei colleghi di Caltanissetta, ma se anche loro ipotizzano che Borsellino fu ucciso perchè da ostacolo alla trattativa, conferma che l'indagine nissena e quella nostra a Palermo proseguono parallelamente».