Non voglio commentare la meschinità delle parole del Sig. Ayala, il suo accennare a pretesi problemi di salute mentale che mi riguarderebbero, il suo chiamare al suo fianco "altri" che la penserebbero come lui, non voglio entrare nel merito dei suoi balbettamenti relativamente ad equivoci che continua a sostenere come verità, come quella di aver fatto parte del pool antimafia, voglio solo ribadire che io non ho fatto altro che porre ad Ayala delle domande e che quelle domande aspettano ancora risposta
Credo che a questo punto la sua tattica sia quella di ignorare quelle domande a cui non può o non sa dare delle risposte, e nel frattempo continuare a spargere, nei suoi ambienti dell'antimafia istituzionale benpensante, i suoi veleni nei miei confronti.
Continuerà nel frattempo a mercificare il ricordo di Paolo Borsellino e di Giovanni Falcone e mi chiedo come possa, da magistrato di nuovo in servizio anche se profugo da una lunga esperienza politica, partecipare da protagonista a spettacoli a pagamento.
Io sono alieno da minacce di querele e di giudizi civli, finora è toccato a me essere querelato da una persona che avevo eletto come compagno di battaglia e che ha scelto invece di pugnalarmi alle spalle e da un magistrato assolto da una pesante accusa per l'inutizzabilità delle prove portate a suo carico che oggi occupa il posto che è stato di mio fratello alla Procura di Marsala, ma oggi non posso lasciare passare sotto silenzio queste infamie pronunciate nei miei confronti, io starei a Paolo come Caino sta ad Abele,quindi non restano che due alternative:
o il Sig. Ayala ritratta pubblicamente quanto ha detto e risponde nel contempo alle mie domande finora inevase o non potrò far altro che adire le vie giudiziarie nei suoi confronti e chiedergli, davanti alla legge, ragione delle sue intollerabili parole.
Salvatore Borsellino