Davanti alle difficoltà non bisogna arrendersi.
Al contrario, devono stimolarci a fare sempre di più e meglio, o superare gli ostacoli per raggiungere i risultati che ci siamo prefissati.
27 novembre 2010, Palermo. «Il mio ufficio giudiziario ha sviluppato e trovato riscontri alle dichiarazioni di Spatuzza su un tema ampio, quello di un segmento esecutivo della strage di via d'Amelio, di cui lo stesso Spatuzza è stato diretto protagonista». Lo ha detto ai microfoni dell'emittente Tgs il procuratore capo di Caltanissetta, Sergio Lari, commentando la posizione dei giudici della Corte d'appello di Palermo, che nella sentenza del processo Dell'Utri lo ritengono inattendibile. «Non è mia abitudine commentare le sentenze, che vanno lette e rispettate - ha spiegato Lari - ma mi limito solo ad osservare che quel giudizio si riferisce a una vicenda circoscritta e specifica, l'incontro tra Spatuzza e Graviano in un bar nel gennaio del 1994, e a dichiarazioni de relato: è su quel tema che si è pronunciata la Corte d'Appello».
Mafia: procuratore Lari, quasi certa revisione processo su stragi 1992
27 novembre 2010, Palermo. «La prospettiva dopo i recenti sviluppi delle indagini sulle stragi del 1992 è quella di celebrare a Caltanissetta un processo basato sulle dichiarazioni di Gaspare Spatuzza. Processo che può portare anche la rilettura delle precedenti indagini, in relazione alle quali si sono registrate le ritrattazioni di quelli che furono i cardini di quei processi». A dirlo è stato il procuratore capo di Caltanissetta, Sergio Lari, intervistato dall'emittente televisiva regionale Tgs. Il neo pentito di mafia Gaspare Spatuzza si è autoaccusato, raccontando una versione diversa da quella finora conosciuta sulla strage in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta. «Sicuramente a Caltanissetta questo processo di farà - aggiunge Lari - Parallelamente offriremo i risultati di queste indagini articolate e complesse alla Procura generale di Caltanissetta, che li trasmetterà alla Procura generale competente, che potrebbe essere quella di Catania o di Messina per valutare la possibilità, o la quasi certezza se vogliamo, di apertura di un processo di revisione - conclude Lari - nei confronti di alcune delle posizioni delle persone accusate ingiustamente e che hanno avuto condanne all'ergastolo».