Davanti alle difficoltà non bisogna arrendersi.
Al contrario, devono stimolarci a fare sempre di più e meglio, o superare gli ostacoli per raggiungere i risultati che ci siamo prefissati.
Gli alberi sono stati piantati per ricordare Paolo Borsellino e gli agenti della scorta, morti il 19 luglio 1992, nell'attentato di via D'Amelio
Firenze, 15 gennaio 2010 - “Non ho ancora seppellito mio fratello e i ragazzi della scorta, lo farò solo quando gli assassini saranno assicurati alla giustizia" - così Salvatore Borsellino è intervenuto nel corso della cerimonia durante la quale sono stati piantati sei nuovi alberi per ricordare il fratello Paolo e gli agenti della scorta, morti il 19 luglio 1992, nell'attentato di via D'Amelio.
"Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Claudio Traina”. Li ha citati uno per uno l’assessore all’ambiente Cristina Scaletti, che oggi in piazza Beccaria ha piantato gli “Alberi degli eroi civili”.
Alla cerimonia hanno partecipato oltre a Salvatore Borsellino, fratello del magistrato, Elisabetta Caponnetto, vedova del capo del pool antimafia Antonino, la presidente della commissione pace Susanna Agostini, il consigliere Stefano Di Puccio, il presidente del Quartiere 1 Stefano Marmugi e la viceprefetto vicario Fiorella Fasano.
“Sono orgogliosa e fiera – ha aggiunto l’assessore Scaletti – che la mia città abbia risposto a questa iniziativa che non è solo una piantumazione di sei nuovi alberi, ma rappresenta una scelta forte, consapevole e inequivocabile di stare dalla parte di chi vuole giustizia per le stragi del 1992. Quando avvennero questi tragici fatti io ero poco più che una ragazza e ora, dall’interno delle istituzioni, continuo come allora a gridare no alla mafia. Oggi siamo qui per ricordare sei eroi che sono il simbolo dell’Italia onesta e pulita e in primavera, quando questi peri fioriranno, si leverà nell’aria di Firenze il fresco profumo della libertà e della giustizia”.