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Grasso e Ingroia sulla vicenda Graviano PDF Stampa E-mail
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Scritto da Redazione 19luglio1992.com   
Domenica 03 Gennaio 2010 11:20
Riportiamo alcune dichiarazioni rese alla stampa dal procuratore nazionale antimafia Piero Grasso e dal procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia in merito alla vicenda Graviano:

Piero Grasso afferma che quella che ha negato un nuovo periodo di isolamento  diurno a Giuseppe Graviano  "è una pronuncia del giudice dell’esecuzione, sulla quale mi pare fuori luogo  esercitarsi in dietrologie". Le due tesi (premio al suo silenzio o all'opposto prima concessione affinché dica la verità) sono "due ricostruzioni senza  fondamento, perché la decisione  non è stata presa dall’autorità  politico-amministrativa che può  muoversi su un piano discrezionale  per un determinato obiettivo, né da un pubblico ministero che dovesse mirare ad altri risultati investigativi. I giudici della Corte d’assise d’appello non avevano altri fini che applicare  la legge a quella determinata situazione,  senza margini di discrezionalità. Dopo queste polemiche fondate sul nulla, qualunque  cosa dovesse un giorno dire questa  persona ci sarà chi metterà in dubbio la sua attendibilità, ripescando questi argomenti per delegittimare eventuali dichiarazioni."

Per Antonio Ingroia "qualsiasi attenuazione del 41 bis sarebbe negativa e potrebbe dare adito a retropensieri, ma non è questo il caso. Non c’è stato un intervento governativo, così come non c’è stato il parere favorevole di qualche Procura inquirente, e dunque mi sento di escludere finalità nascoste in un provvedimento che pare esclusivamente tecnico. In vicende come queste è bene tenere alta l’attenzione, ma bisogna anche che l’informazione sia il più corretta possibile. L’importante è che non sia stato toccato il 41 bis. Si può immaginare che in determinati casi il tetto di 3 anni all’isolamento diurno come quello attuale non sia sufficiente, e che ai giudici sia concessa l’opportunità di prolungarlo quando ricorrano alcuni requisiti, ma sarebbe una scelta politica che spetta al Parlamento, non ai magistrati".
 

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gia70  - Onoreveole Di Pietro, lei continua a sbagliare...   |2010-01-03 21:24:28
Prima i giudici della Corte d'Assise di Palermo, poi Pier Luigi Vigna, ora i
valenti e valorosi Piero Grasso e Antonio Ingroia sul caso Graviano : nessuna
dietrologia, nessun complotto, legge applicata alla perfezione. Ma leggendo le
dichiarazioni velenose del' l’ex magistrato Di Pietro, pare ormi chiaro che
questo personaggio non si fidi più nemmeno dei suoi ex colleghi, visto che e'
arrivato a sospettare persino di loro. Roba triste, molto triste. Invece è
successo anche questo. Di Pietro, appresa la notizia che i giudici della Corte
d’Assise di Palermo hanno alleviato il regime del carcere duro previsto
dall’articolo 41 bis inflitto al boss di Brancaccio Giuseppe Graviano,
revocandogli l'obbligo dell'isolamento diurno, ha gridato allo scandalo: «È un
segnale inquietante che non aiuta certo la credibilità della giustizia - ha
dichiarato - e rischia di apparire come una ricompensa al silenzio omertoso del
boss». Questo modo di agire e di parlare e' assolutamente irresponsabile. Non
mi sono mai fatto abbondolare da lui e come me la maggior parte degli italiani,
per fortuna. La cosa che mi dispiace e che per fini politici e personalistici
sia arrivato anche a gettare fango e ombre sui suoi ex colleghi e su quella
magistratura che abbandono' per poi gettarsi in politica. Il tempo e galantuomo
e di tanto in tanto, il Tonino Nazionale, ci ha proposto qualche piccolo
incidente e vicenda poca chiara relativa ad esponenti del suo partito, De
Gregorio, relative ad indagini di familiari stretti, il figlio, e anche a
vicende relative a lui. Io, a differenza del demagogo principe della politca
italiana, non parlo con il coltello tra i denti, rispetto veramente i giudici ed
il loro lavoro e sono garantista fino all'ultimo grado di giudizio. Sono
garantista anche con Di Pietro. Devo dire che pensando alla classe, allo stile,
alla preparazione e alla correttezza personale e professionale di Paolo
Borsellino e Giovanni Falcone, la figura di Di Pietro ne esce incredibilmente
ridimensionata. Mi dispiace che vicino a lui, anche Luigi De Magistris, da me
difeso sempre con amici e conoscenti, abbia incominciato a zoppicare. Sembra
abbia perso ogni tipo di moderazione e sembra abbia intrapreso la formula della
battuta eclatante dimenticando quella moerazione che gli apparteneva quando era
giudice. Devo anche stigmatizzare le parole nuovamente offensive dell'onorevole
Di Pietro nei confronti del Presidente della Repubblica. Il suo discorso l'ho
trovato ineccepibile. Ora tocca al Parlamento e al Governo e Opposizone attuare,
se vuole, quelle riforme strutturali necessarie per far riprendere il nostro
paese. Loro pensino a fare politica in modo onesto, pensino a migliorare le
condizioni di vita degli italiani e cerchino di non strumentalizzare quei
giudici onesti che con le loro indagini stanno squarciando pezzi di verita'
negate agli italiani.
Finisco il mio intervento prendendo energicamente le
distnze dal Ministro Brunetta in relazione ai supposti cambiamenti della
Costizuione. La nostra e' la migliore Costituzione del mondo, non e' la
Costituzione a dover essere cambiata, ma una intera classe politica che, tra
saccheggi e camaleontismi, e' riuscita a trascinarsi per 40 anni fino ai nostri
gorni. Onore ai Padri Costituenti.
P.S Mi piacerebbe sapere se Salvatore la
pensa come l'onorevole Di Pietro o come Vigna, Ingroia e Grasso, che ha definito
''...queste polemiche basate sul nulla, polemiche che danneggiano la
magistratura e che saranno strumentalizzate a seconda di quello che un giorno
potrebbe dire Graviano....''. Mi dispiace che un ex magistrato come De
Magistris, una persona che dovrebbe rispettare il diritto e le istituzioni
democratiche, sempre, anche quelle che non piacciono a lui, possa dire che un
Presidente del Consiglio debba andare all'estero sfruttando il suo lodo. Parole
gravi che gettano discredito su chi le rilascia e aprono scenari e atteggiamenti
pericolosi nelle persone piu' suggestionabili. Un governo, anche il peggiore,
cade quando non ha piu' la maggioranza parlamentare. Io, con il mio piccolo
contributo, aspetto che si siano le condizioni di uno schieramento liberale che
possa battere il Pdl. Quello di De Magistris e' un messaggio completamente
sbagliato. Anche il Partito Democratico, tramite Enrico Letta, ha cosi'
commentato l'attacco al Presidente della Repubblica: "Con questa continua
rincorsa Di Pietro e De Magistris portano il centrosinistra nell'abisso e sono i
migliori alleati di Berlusconi. Noi continuiamo sulla nostra linea di sostegno e
difesa del capo dello Stato e della sua posizione a favore delle riforme e
dell'interesse nazionale''.
Vedremo.
Francesco Grasso  - ISOLAMENTO DIURNO   |2010-01-03 21:18:18
Listituto dell'isolamento diurno(72 c.p.) previsto per la punizione di più
reati puniti con l'ergastolo,ancorchè nella sua operatività simile al cd
"41 bis",sotto il profilo ontologico è abissalmente differente.
Il 41
bis è una modalità per scontare la pena,una MISURA AMMINISTRATIVA,
L'isolamento diurno una Pena che come tale soggiace rigidamente al principio di
legalità,una MISURA GIURISDIZIONALE,applicabile esclusivamente dal giudice,ne
sono esclusi anche i pubblici ministeri. Si tratta di un istituto vecchio
,presente nel codice del 1889. Sostituisce la pena di morte ove non più in
vigore.
Nel caso in questione a seguito del passaggio in giudicato,per il reo in
argomento,di ulteriori due ergastoli in relazione al processo
"Tempesta"(stragi del 92),veniva notificato al soggetto in
questione,quale unica pena possibile, adozione di ulteriore provvedimento di
isolamento diurno,verso la quale il difensore ricorreva.
L'applicazione della
norma di cui all'art. 72 del c.p. in realtà presenta tutte le solite
difficoltà del nostro ordinamento.
Applicando alla lettera le previsioni della
norma(71c.p.),UNA NUOVA SENTENZA FA SCATTARE UN NUOVO PROVVEDIMENTO.
Secondo la
giurisprudenza della Cassazione,per superare il tetto dei tre anni è necessario
che il nuovo reato venga consumato o durante l'esecuzione del primo
provvedimento di cumulo,oppure dopo, Cass.Sez.I° ,1 febbraio 2001,n.4381.
PER
CUI
per emettere un giudizio sulla condivisibilità della sentenza in ordine è
necessario disporre del relativo fascicoloe ad esso fare riferimento.
Allo
stato
nessuno ha fatto riferimento ad elementi validi per potere stabilire se
sussistono i requisiti di legge per la revoca in ordine,(rectius)L'APPLICAZIONE
DEL NUOVO PROVVEDIMENTO.
Le dichiarazioni del dott. Vigna,per la loro genericita
e l'assenza dei requisito sopraddetti,vanno considerate irrilevanti,tam quam non
esset.
Tanto più che lo stesso in occasione delle RILEVANTISSIME DICHIARAZIONI
TESTIMONIALI DEL TESTE MASSIMO CIANCIMINO,seppur separatamente,in perfetto
concerto di altri alti magistrati,dichiarava di non aver mai riscontrato la
presenza del cd "terzo livello" :Circostanza questa ,nota fin dai tempi
del prefetto Cesare Mori e comunque assolutamente certa,nota a tutto il
mondo,oramai DATO STORICO. Con l'occasione inopinatamente giudizi negativi ed
offensivi nei confronti del teste idonee ad interferire nelle rilevantissime
indagini di Caltanissetta,Palermo,firenze e Milano ATTUALMENTE IN
CORSO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

ALTRA COSA E'
Il giudizio che il Popolo italiano
sovrano
.......continua
Francesco Grasso  - 2 ISOLAMENTO DIURNO   |2010-01-03 21:43:44
.... Il giudizio che il Popolo italiano Sovrano, ha il diritto di emettere nei
confronti dello Stato, verso quelle istituzioni che hanno il dovere di
assicurare la giustizia e la prevenzine del male,soprattutto quando il male è
evidente,assolutamente prevedibile,come nel caso in questione.
Per il
prevedibile gravissimo trauma che il provvedimento in argomento avrebbe
arrecato,non solo alle famiglie delle vittime,ma all'intero Popolo
italiano,INCOMBEVA E INCOMBE
al ministro della giustizia,al v. presidente del
C.S.M., al presidente dellA.N.M,contestualmente in un pubblico dibattito in
perfetto contraddittorio, chiarire tutti gli elementi oggettivi ed
incontrovertibili in ordine alla gravissima vicenda in argomento. Tanto più che
essa interviene nel corso di circostanze assai gravi ed inquietanti.
Il soggetto
in ordine,dopo un comportamento abnormemente amichevole nei confronti del
pentito Spaduzza che lo lo chiamava in correità,rifiutava di testimoniare al
processo Dellutri,affermando che nel caso di miglioramento delle proprie
condizioni fisiche causate dalla particolare durezza delle condizioni carcerarie
avrebbe testimoniato. Tali affermazioni vanno inquadrate nel contesto generale
della vcenda Spatuzza-Graviano,dalle quali emerge L'IPOTESI PIU'
VEROSIMILE!!!

In assenza di tali chiarimenti il Popolo italiano è legittimato
a considerare le ipotesi più gravi.

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