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Lettera da Emanuele Varrone : Documentario su Via D'Amelio PDF Stampa E-mail
Rubriche - Le vostre lettere
Scritto da Emanuele Varrone   
Lunedì 15 Giugno 2009 15:06
Pubblico, dietro autorizzazione del suo autore, questa lettera inviata da Emanuele, uno dei frequentatori più assidui del nostro sito, che come tanti altri di loro, vive all'estero ma dal luogo in cui ora si trova, vuole continuare a combattere insime a noi la sua battaglia contro l'illegalità purtroppo dilagante in Italia e la sua battaglia perchè la verità sulle stragi del '92 e del '93 possa finalmente emergere.
Credo che la sua idea di un documentario girato sul luogo della strage di Via D'Amelio nel corso della manifestazione che ci vedrà riuniti insieme a lottare per una nuova RESISTENZA sia da appoggiare in ogni maniera e da parte di tutti, per quello che rappresenta in se stessa e per l'opportunità che venga diffusa al di fuori dell'Italia dove la stampa è ancora libera e dove è necessario che i nostri concittadini europei conoscano quello che avviene nel nostro paese, un paese che si proclama civile e nel quale invece, da Portella della Ginestra in poi, gli equilibri politici sono stati influenzati e determinati a forza di stragi, di STRAGI DI STATO.


Caro Salvatore,
Come sta? Innanzitutto mi scuso per il silenzio prolungato, anche se ho continuato a seguire il suo sito e le sue battaglie!
Qui a Madrid la crisi si fa sentire, e più di una volta con la mia fidanzata c’è venuta la tentazione di tornare in Italia, pur sapendo che lì il mercato del lavoro degli architetti è ancora peggio.
Però il positivo di non avere lavoro fisso è che finalmente ho avuto la conferma di poter essere libero e venire alla manifestazione dell'Agenda Rossa del 18-19 Luglio, e continuando a lavorare a quel progetto di film di cui le parlai tempo fa ho pensato che potrebbe avere un bel finale mettendoci immagini delle manifestazioni che si svolgeranno quei giorni.
Una specie di  breve documentario su Via D'Amelio, luogo emblematico di una strage e di un colpo di Stato.
L'idea mi è venuta mettendo insieme tante cose che mi hanno colpito: ad esempio, anni fa arrivai alla stazione di Bologna e ricordo che rimasi un pò di tempo come rapito dal dolore che si respira ancora, fissando quell'orologio fermo ancora allo scoppio della bomba; o camminando per le vie di Genova, soprattutto del mio quartiere dove si trova la villa dove fu firmata la resa dei tedeschi nel 1945, e per le strade ci sono ancora targhe che ricordano il luogo esatto dove avvennero fucilazioni, o imboscate. Insomma i luoghi della resistenza, di chi ci ha preceduto nella lotta per la libertà, quella vera.
E soprattutto tempo fa sono passato dalla stazione di Madrid, dove avvenne il terribile attentato del marzo 2004, e sono rimasto colpito dal fatto che hanno sì costruito un memoriale, ma nei luoghi dove sono scoppiate le bombe non è rimasto nulla, non una targa, un fiore, un segno che in quei luoghi è successo qualcosa che purtroppo ha cambiato la storia. Mi sono accorto non tanto di essere colpito dal dolore dei luoghi, ma dal senso di speranza e di forza che si trova in essi.
E ho anche pensato al pezzo che lei scrisse tempo fa, da cui trassi una parte dell’idea del film di cui le scrissi qualche mese fa, “Lampi nel Buio”, l’idea di una strage che avviene tutti i giorni in quel luogo, a quella ora, e che ogni giorno se ne svela una parte, anche piccola, ma solo quella che i “tecnici delle luci” vogliono che sia vista, in modo che il quadro generale resti sempre confuso.
E così mi è venuto in mente l'idea per questo piccolo documentario, in cui mi piacerebbe  riprendere Via D'Amelio il giorno prima delle manifestazioni, nella sua quotidianità, con il senso di "luogo" simbolo per ciò che avvenne 17 anni or sono, il ricordo e il memoriale, la gente che passa davanti tutti i giorni per tornare a casa, le piccole tracce invisibili che restano in quel luogo, a quella ora, i ricordi di una strage e di ciò che ha lasciato nei luoghi, sui muri delle case, sulla terra, nello sguardo della gente, e il contrasto e la forza che ne emergerebbe riprendendo il giorno dopo lo stesso luogo con la manifestazione di migliaia di persone che la invadono pacificamente con le agende rosse, in segno di lotta, speranza, rinascita, e, come dice sempre anche lei, di Resistenza! Per non parlare del significato dell'ascesa all'utveggio.
Avevo anche pensato di andare nel luogo dove avvenne la strage di Portella della Ginestra, la prima strage di stato del dopoguerra, come in un parallelo simbolico tra la prima strage e l'ultima, quella in cui la mafia ha cominciato a farsi sentire,con la protezione dello stato e dei servizi, e quella ultima in cui lo stato è stato consegnato alla mafia. Due stragi che vengono “dall’alto”, anche fisicamente. Ma mi è sembrato un po' troppo complicato.
Naturalmente tutto questo potrei farlo solo previa la sua autorizzazione e di quanti state organizzando da tempo questa importante manifestazione, e se può essere utile anche per riprendere parti di interventi e discorsi pubblici, per metterli in rete e contrastare la controinformazione di regime che cercherà di far vedere solo i politici avvoltoi con le loro corone di fiori finti e lacrime secche.
L’idea sarebbe di venire a Palermo il 17, per filmare la strada il giorno prima, e poi filmare il 18 e il 19 con le manifestazioni.
Non sono pratico di Palermo (anche se è la città dove mio nonno, che nacque a Messina, visse l’infanzia) quindi avrei bisogno di un aiuto “logistico”, e penso sarebbe l’ideale collaborare con qualcuno che condivida gli ideali ispiratori della manifestazione, sia tra coloro che frequentano il suo sito, o quello di Benny Calasanzio, o coloro che verranno alle manifestazioni, specie se di Palermo, che quindi potrebbero aiutarmi sia a negli spostamenti, che nella ricerca di un “service” per l’affitto dell’attrezzatura di ripresa (non dico qualcuno volontario che offra la sua attrezzatura e faccia direttamente da “operatore” alla telecamera). Potrebbe essere utile a tal scopo mettere sui vostri siti una specie di “appello” a chi potrebbe essere disponibile, o che conosca Palermo e le sue strutture cinematografiche (tra l’altro ho letto che di recente hanno aperto una scuola di cinema documentario proprio a Palermo). Io da qui incomincerei la ricerca di una casa produttrice, spagnola ovviamente, anche piccola, che possa essere interessata al documentario.
Naturalmente se lei e i suoi collaboratori siete d’accordo con questo progetto (soprattutto per quanto riguarda l’”appello” da pubblicare sui vostri siti).
Altrimenti mi accontenterò di partecipare alle manifestazioni con la mia agenda rossa (che comunque porterò in mano!). Spero comunque di avere l’occasione di conoscerla e scambiare due parole con lei, anche se immagino saranno giorni frenetici e impegnativi.
Mi scuso per la lunghezza della lettera, aspetto una sua risposta per poter o meno partire con il progetto, e scrivere un breve soggetto da inviarle (e eventualmente anche il testo dell”appello”).
Ancora grazie per tutto ciò fa, e l’esempio di impegno civile e di lotta per la giustizia che dà a tutti noi!
Le mando un grande saluto con affetto
Emanuele Varone 

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Maria Teresa   |2009-06-16 20:25:25
Non solo è un’iniziativa da approvare ma anche da sostenere ed
incoraggiare.
A me piace molto
grato   |2009-06-17 14:46:10
piace anche a me l'idea.resistere e fare controinformazine al sistema.
VaronEmanuele   |2009-06-18 18:39:58
Grazie a tutti per il sostegno e l'incoraggiamento!
Chiunque avesse idee
da suggerire o volesse partecipare direttamente può contattarmi
all'indirizzo mail emanuele.varone@gmail.com
Il progetto va avanti e speriamo sia
possibile realizzarlo al meglio! Ci vedremo tutti alle manifestazioni!

Un saluto
Emanuele

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